Negli anni 80 vivevo in Germania, a Berlino c’era il muro e la tensione tra Stati Uniti e russia era molto alta. Nel 1986, in un giorno di riposo dal ristorante dove lavoravo, vicino Monaco, decisi di andare a vedere il campo di concentramento di Dachau. Quello che ho visto, tra la conservazione di quegli orrori resterá per sempre nella mia memoria: fosse comuni, forni crematori, camere a gas. Conservo gelosamente questi due libri acquistati in quel viaggio e ogni anno, ogni volta che vedo un film sull’Olocausto mi riaffiorano quelle immagini dalla mia memoria. Penso agli ebrei, al genocidio dei curdi, ai milioni di morti di POL Pot, di Stalin, ai desaparacidos, agli indiani d’America, ai recenti Balcani e continuo a chiedermi: come può l’essere umano dimenticare tali atrocitá? L’esempio dell’Olocausto deve impregnarsi nelle nostre coscienze come simbolo delle atrocità che l’uomo nella sua follia ha commesso, e che tale ricordo inciti sempre nelle nostri mente che il bene può sempre vincere. Per chi se la sente, vi segnalo il documentario “Memory of the camp” realizzato dalle forze alleate nei campi di concentramento. Non è un film, non é finzione é l’orrore reale che trovarono quelle persone quando liberarono quei campi. É visibile in inglese su YouTube, altrimenti rete 4 questa sera alle 21,20 propone una versione sottotitolato. “Memory of the camp” . Oggi 27 gennaio 1945. Per non dimenticare, almeno oggi, poi c’è tempo per lo sport e altro. #olocausto #orrori #coscienza #polpot #curdi #stalin #balcani#indianidamerica
COSA AVVENE A DACHAU?

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