In occasione del convegno sul Cineturismo di Giulianova organizzato dall’ IPSSAR e dall’Università di Teramo dove sono stato invitato a relazionare sul Cineturismo e le sue potenzialità, ho avuto modo nel tempo libero durante tre giorni di convegno di visitare il territorio abruzzese. Con sommo piacere ho scoperto che località come Castel del Monte hanno preso spunto dai nostri suggerimenti collocando per strada dei pannelli cineturistici che riportavano i film girati in quel luogo: da “Lady Hawke” al “Nome della rosa” dai spaghetti western di Sergio Leone a capolavori come il “Deserto dei Tartari”. Le locations utilizzate per questi film sono straordinarie, di una bellezza assoluta, a volte non sembra di stare in Italia. Gli scenari di “campo imperatore”, del Gran Sasso e dei paesini medioevali tutto intorno sono tutti da visitare, approfittandone anche dell’enogastronomia di questa regione del centro Italia, che è tutta da gustare (consiglio in modo particolare di assaggiare gli “arrosticini”, una specialità alla brace del luogo.) Per giungere a Teramo e poi a Giulinaova siamo passati per l’Aquila, triste ricordo di quel terremoto, di quella tragedia tutta Italiana, dall’autostrada si intravedevano molte gru tra i palazzi. Giunti a Giulianova nei giorni successivi In una delle nostre escursioni alla ricerca delle locations utilizzate dal cinema siamo stati invitati da molte autorità locali in qualità di esperti sul cineturismo per visitare le loro locations, il Sindaco di Calascio ci ha invitato a visitare la rocca dove sono stati girati parecchi film tra cui Lady Hawke con Michelle Pfeiffer, a ritorno mentre io ed Enny passeggiavamo per il paesino di Calascio, ho visto la signora che vedete nella foto, sembrava un quadro, le ho chiesto se potevo fotografarla, lei ha acconsentito e ci siamo messi a parlare. La signora è una terremotata dell’Aquila.. è dovuta ritornare dopo 80 anni (ne ha 87) nella sua casa paterna poiché è ancora in attesa di ricevere un nuovo alloggio visto che il suo è andato distrutto nel terremoto. Da questo meraviglioso colloquio ho tratto due considerazioni, la prima, stimolante, che c’è un Italia che sogna, che vuole crescere, confrontarsi, innovarsi e la seconda un po più triste, ma che purtroppo è una dura realtà; c’è ancora un Italia che spera, è resta in attesa di ricevere quello che gli spetta….
L’Italia che aspetta…

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