
Oggi Massimo Troisi avrebbe compiuto 60 anni, ci manca. Ci manca quel genio, quella sua sregolatezza che in quei pochi anni di carriera e con appena cinque film lo ha reso un personaggio straordinario. Non voglio paragonarlo a nessuno anche perché aveva una sua identità forte ma a tratti era il perfetto connubio tra Peppino De Filippo e Buster Keaton. Dall’amore per il teatro alle trasportazioni cinematografiche dove ha saputo raccontare immedesimandosi in diversi personaggi l’estrosità napoletana. Aveva superato i suoi grandi predecessori, perché aveva imposto attraverso il suo linguaggio l’essere napoletano, sopratutto nella lingua, non ha mai cercato di esprimersi diversamente per farsi capire; diceva “io sono napoletano, penso napoletano, dormo napoletano e perciò parlo napoletano!” Grazie Troisi ci hai insegnato che essere se stessi ed apprezzare la propria identità è un valore, una dignità che tu solo da umile personaggio ci potevi insegnare. C’è poco da fare con tè è morta l’ultima maschera di Pulcinella. Oltre ai tuoi cinque capolavori, ognuno con una sua identità e morale da “ricomincio da tre” al “Postino”, mi piace ricordarti in questo bellissimo film, forse poco conosciuto dai tuoi grandi fan; Hotel Colonial con Robert Duval per la regia di una amica del festival Cinzia Th Torrini. Ciao Massimo, mi dispiace non poterti avere al festival, ma con il cuore resterai sempre affianco a noi…
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