Qualche anno fa, nella visione di film da proporre al festival mi sono imbattuto in un film irlandese il quale raccontava di una storia di navi che sotto costa lanciavano ai loro interlocutori droga e altro materiale illecito. Nel 2008 il corriere della sera usci con un articolo (http://www.corriere.it/cronache/11_settembre_08/droga-santucci-olimpio_ba599e0e-da14-11e0-89f9-582afdf2c611.shtml) dove si denunciava il traffico e la distribuzione di droghe tramite barche che costeggiano i nostri mari. Dopo il disastro della Concordia sono usciti delle interviste di personale della nave che raccontavano di presenze di personale clandestino a bordo delle navi costa. Ancora oggi mi domando che senso aveva avvicinarsi cosi tanto alla costa del giglio considerando che era pieno inverno e pertanto non c’erano neppure tante luci sull’isola da vedere? Quello della Concordia è stato un inchino o un avvicinamento per queste usanze illegali? Sarò un po fantasioso, ma ad un anno dalla disgrazia penso a quanto è stato detto e quanto è stato fatto fino ad ora per scoprire la verità su quella tragica notte, poi penso alla stage di Ustica (DC9) e mi rassegno sapendo che siamo in Italia e dovremo aspettare altri 20 anni per sapere la verità.
Costa Concordia, a quando la verità?

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