Caro Sig. Min. Franceschini leggo le belle parole che hai pronunciato dopo l’amara scelta di ri chiudere cinema e teatri per il nuovo lockdown, comprendo che il momento è difficile e straordinario per tutti e non potendo fare nulla a riguardo, in attesa di tempi migliori, attendo in religioso silenzio che tutto questo passi velocemente. Ma tu puoi fare qualcosa Sig. Ministro, per tutti i lavoratori dello spettacolo, ma non soltanto comunicandolo attraverso un post o una dichiarazione pubblica, ma facendo avere con scrupolosità e impegno quel sostegno tanto annunciato e mai arrivato. Perché vedi Sig. Ministro se muore la Cultura moriamo tutti noi, perché la cultura è lo specchio della nostra esistenza, un po’ come guardare un figlio, si guarda se stessi, così come diceva Eduardo nel suo poema al figlio nella “Cantata delle parole chiare”. Ti allego il video di quando fu declamata a casa vostra, nel parlamento Italiano, sperando che la cultura non resti un fenomeno di intrattenimento da esibire soltanto per placare la propria coscienza. La saluto cordialmente con la stima di sempre. M.M.
Caro Sig. Ministro Franceschini

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