Se n’è andato nel sonno, forse sognando una delle sue straordinarie visioni futuristiche, quelle che negli anni lo hanno reso il più grande visionario della scenografia cinematografica. Ken Adam amava sognare, immaginare e, soprattutto, trasformare i suoi sogni in realtà, come quando, da giovane ebreo in fuga dalla Germania nazista, trovò la libertà di esprimere il suo immenso talento altrove. Tra i suoi capolavori, impossibile non citare la leggendaria “War Room” realizzata per l’amico Stanley Kubrick nel film Il Dottor Stranamore. Quel set era talmente realistico che Ronald Reagan, una volta divenuto presidente, chiese di visitarlo, solo per scoprire che non esisteva: era frutto della pura genialità di Ken Adam.

Con la stessa maestria, ci ha regalato visioni avveniristiche nel mondo di James Bond, come lo spettacolare Moonraker. Il suo viaggio nel cinema era iniziato nel 1952, quando come assistente scenografo per Il corsaro dell’isola verde creò macchinari all’avanguardia per l’epoca. Ma non si è mai fermato: alla veneranda età di 88 anni, quando lo visitai a Londra, lo trovai ancora immerso nel lavoro, progettando un prototipo per un videogame della Sony. Era un uomo che viveva per la creazione, sempre aperto a nuove sfide, senza mai perdere il suo spirito pionieristico.

Ad Ischia, l’isola dove trovò l’amore della sua vita, sua moglie Letizia, una donna straordinaria e sua musa ispiratrice, Ken Adam coltivò la sua felicità. Qui, Letizia lo accompagnava nei sopralluoghi, mentre lui trasformava luoghi ordinari in scenari fantastici. E Ischia fu anche il luogo che suggellò il nostro legame: quando gli proposi di essere il primo ospite internazionale dell’Ischia Film Festival, accettò con l’umiltà che lo contraddistingueva, onorandomi con la sua presenza e garantendo prestigio alla manifestazione. La sua presidenza onoraria ha attratto, anno dopo anno, personaggi illustri del cinema, molti dei quali confessarono di aver iniziato la loro carriera ispirati proprio dai suoi lavori.

Sir Ken Adam era un uomo di poche pretese, ma di grandi passioni: amava il suo sigaro, un bicchiere di Scotch J&B con ghiaccio, e una nuotata mattutina. Due Oscar gli furono conferiti dall’Academy, per Barry Lyndon e La pazzia di Re Giorgio, ma il suo contributo al cinema meritava molti più riconoscimenti. Ken non ha solo creato scenografie, ha cambiato il modo in cui il cinema le concepisce, spingendo i confini dell’immaginazione e ridefinendo il mestiere stesso dello scenografo.

Grazie, Sir Ken Adam, per avermi dato l’onore di conoscerti, di lavorare al tuo fianco e, soprattutto, per avermi permesso di realizzare il mio sogno.