Ieri sera ho avuto l’onore e il piacere di presenziare alla prima ad Ischia de “L’età sperimentale”, uno degli ultimi lavori di Erri De Luca, presentato nello splendido scenario della Colombaia di Luchino Visconti. Si tratta di un cortometraggio delicato e profondo, che riflette sul tema dell’età che avanza, diretto dal giovane e talentuoso regista Marco Zingaretti. La sua regia ha saputo trasporre sullo schermo, con grande sensibilità ed enfasi, il tocco unico che Erri De Luca porta nei suoi racconti, offrendo una visione sempre attenta e poetica della realtà che ci circonda. Erri De Luca racconta la sua vecchiaia, segnata da lavoro sociale e attività fisiche come la scalata in solitaria. La sua routine comprende lettura quotidiana, cura del cam- po, gioco, amicizie, aria aperta e orari regolari. Riflette sulla mancanza di guide precedenti per la sua anzianità, affermando che questa è la migliore età della sua vita, pur riconoscendo la difficoltà del percorso. “Nessuno è stato vecchio prima di me”, sottolinea. Ecco una versione migliorata del testo: “Apprezzando la sua scrittura capace di osservare il mondo a 360 gradi, con particolare attenzione al mare, ai grandi centri urbani, alle periferie e alle montagne, al termine della proiezione mi è sorta spontanea una domanda: ‘Erri, ti senti più un uomo di mare o di montagna?’ Con un sorriso, mi ha risposto: ‘Di montagna, nonostante il suo prossimo film si chiami “Anche i pesci non chiudono gli occhi”. Ad Ischia sono appena terminate le riprese di questo nuovo docu-film, tratto dall’omonimo libro di Erri De Luca, in collaborazione con la Francia. La storia racconta di una spiaggia d’ Ischia negli anni ‘60, un ragazzino di Napoli in villeggiatura e una ragazzina del nord scoprono affinità comuni e un principio di simpatia. In seguito al ferimento di lui da parte di coetanei, in entrambi si precisano dei differenti sentimenti di giustizia. La regista Audrey Gordon individua in questa storia i fondamenti dello scrittore e della persona Erri De Luca. Lo interroga e gli fa raccontare come la sua vita si sia diramata da quell’estate, e da quelle prime ferite. La regia è stata affidata alla francese Audrey Gordon. Il progetto ancora in via di sviluppo è una coproduzione OH!PEN di Paola Porrini Bisson, Mad Entertainment e Jando Music.









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