Sulla piattaforma Prime è disponibile, gratuito per gli abbonati, da qualche settimana un film del 2022 (uscito in Italia a Febbraio di quest’anno) “OTTO, Un uomo chiamato OTTO” o se vogliamo “Un uomo chiamato OVE”, visto che il film è un remake del più celebre film Svedese “A man called Ove” del regista Fredrik Backman, tratto dal libro “L’uomo che metteva in ordine il mondo”. Uscito in Italia con il titolo “Non cosi vicino”. Il film fu candidato agli Oscar nel 2015 nella categoria miglior film straniero, pertanto, senza polemiche ma una breve considerazione, (che nasce spontanea), è quella che gli Americani, sopratutto l’Industria Cinematografica, con questa ennesima operazione dimostrano tutta la loro egemonia nell’occupare il mercato internazionale per la distribuzione, considerando che sarebbe bastato distribuire i film svedese negli Stati Uniti adeguatamente invece di farne una nuova versione con interprete il premio Oscar Tom Hanks, che in questo caso ne riveste anche il ruolo di produttore. Ma polemiche a parte il film, la storia più che altro, è una di quelle che ti tocca il cuore. Evidenzia il dramma della solitudine e della non accettazione del destino, a volte terribile che la vita, a volte ci propone o meglio impone. Il protagonista è il sig. Otto, O.T.T.O come fa lo “spelling” nel film alle due bambine Tom Hanks, che allevia la sua sofferenza della perdita inaspettata, per un incidente della moglie e del figlio, attraverso una nevrosi giornaliera che si tramuta in ronde di controllo per il rispetto delle regole da parte del suo vicinato. Ambientato in un viale privato di casette a schiera che rispecchiano in pieno il Life style tipico americano: il buon vicinato, la condivisione dei valori americani, il confronto con il vicino per la scelta delle marche automobilistiche made in usa invece di quelle straniere, etc. il protagonista non accetta compromessi, neppure al negozio di ferramenta per dover pagare 30 cm di corda non acquistati sul prezzo globale: “ la corda si vende al metro” come dichiara il commesso, “ma io ne ho solo preso solo un metro e 65 e quello voglio pagare” insite lui. Ma dietro a questo atteggiamento burbero e scontroso si cela un uomo semplice dal cuore buono, che suo malgrado abbonderà quella maschera che si è forgiato in quegli anni per dare spazio alla continuità della vita, che ci impone, nonostante il dolore di andare avanti. Complici i nuovi vicini, in particolare modo “Mariasol”, interpretata magistralmente dalla bravissima attrice messicana Mariana Treviño Ortiz, una giovane madre di due figlie, in attesa del terzo che da poco si è spostata nel quartiere insieme al marito, imbranato secondo Otto. Tra i due nascerà una sincera amicizia che lo porterà, o meglio che lo distoglierà dai suoi continui tentativi di suicidio per raggiungere l’amata moglie. Il regista Marc Forster muove la camera con la prospettiva dello spettatore in modo fluido e coinvolgente, nonostante la staticità dei luoghi il film non stanca e ha un ritmo che si fa seguire fino alla fine. Le riprese del film sono iniziate a Pittsburgh nel febbraio 2022 e sono terminate nel maggio dello stesso anno. Il budget del film è stato di 50 milioni di dollari ed è stato distribuito “limitatamente” negli Stati Uniti a partire dal 25 dicembre 2022 e dal 13 gennaio 2023 in tutte le sale cinematografiche della nazione, mentre nelle sale italiane dal 16 febbraio 2023, ma come ben si sà la vendita alle piattaforme lo ha reso di visione globale nel giro di pochi mesi, pertanto consiglio la visione e magari anche il confronto con l’originale Mr. Ove del regista Fredrik Backman. Buona visione.








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